Se gli indicatori macroeconomici (prodotto interno lordo, dati occupazionali, inflazione) ci raccontano di un paese probabilmente uscito dalla fase di recessione, un’analisi “sul campo” delle singole realtà aziendali mostra un inequivocabile stato di estrema sofferenza.
In un contesto di “asfissia” economica è stata ed è tuttora prassi comune per le imprese rinunciare o rimandare le scelte strategiche di investimento in produttività, o in comunicazione e pubblicità, o peggio ancora nella “sicurezza” dei lavoratori. Si pensa al breve periodo, alle incombenze dell’ultima ora, perdendo la visione di lungo periodo!
Queste decisioni, questi rallentamenti, in particolare quelli sulla sicurezza dei lavoratori, spesso riguardano anche la stessa formazione dei propri dipendenti, innescando un macabro circolo vizioso, dove alla crisi economica si aggiunge la tragedia dei gravi infortuni sul lavoro e delle morti bianche. I recenti fatti di cronaca ne sono una testimonianza.
Se è vero che i dati del 2017 rappresentano un calo degli infortuni sul lavoro, è anche vero che i dati sono comunque spaventosi e non possono tenere conto delle morti nascoste dell’esercito di lavoratori abusivi o di quelli assoldati a giornata.
In un quadro così drammatico una misura lodevole ed utile, ma spesso ignorata dalle aziende, è quella che ogni anno l’INAIL predispone per le aziende: il bando ISI, finalizzato ad incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro.
Tale misura è rivolta alle aziende virtuose, ossia quelle in regola con gli adempimenti contributivi e con le disposizioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro previste dal già citato D.lgs 81/08 e consente di ottenere un finanziamento a fondo perduto fino al 65% dell’investimento da realizzare e fino ad un massimo di 130.000 euro.
Sono finanziabili i progetti di investimento, per acquisto di attrezzature e mezzi meccanici anche da parte di imprese agricole, i progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale ed i progetti di bonifica da materiali contenenti amianto.
"Investire in sicurezza significa migliorare il clima aziendale, ridurre l’assenteismo, ridurre gli infortuni e dunque aumentare la produttività dei lavoratori - dichiara l'avv. ENrico MAstropietro, presidente di APAIE, Federterziario Salerno. Significa anche investire in macchinari più efficienti (ad es. muletti, escavatori) che rendono il lavoro più produttivo oltre che più sicuro".
Con questa iniziativa l’INAIL mira a spezzare il nesso che lega la crisi economica ai mancati investimenti in sicurezza sui luoghi di lavoro e, in una prospettiva più ampia, a cambiare la percezione degli obblighi contributivi (prerequisiti per accedere alla misura) e di quelli previsti dal D.lgs 81/08: non mero costo aziendale ma opportunità economica.